La regione Piemonte presenta un territorio tutto da scoprire, disseminato di borghi antichi che raccontano della storia secolare di questa regione. Andare in uno di questi paesini significa tuffarsi nel passato e assaporare le antiche tradizioni. In questo articolo vi presentiamo i 4 borghi più belli del Piemonte scelti per voi.
Chianale
Chianale è un piccolo borgo di montagna che sorge al confine con la Francia, a 1800 metri di altitudine. Il borgo è anche chiamata “borgo di pietra” per via della sua architettura caratterizzata da strade in pietra e casette in ardesia e legno. Tutto intorno ci sono bellissimi boschi e l’affascinante Monviso che regalano un panorama unico da visitare! Da vedere sono senza dubbio la trecentesca Chiesa di Sant’Antonio e la barocca Chiesa di San Lorenzo.
Garessio
Garessio sorge in cima al Colle San Bernardo, nell’Alta Valle Tanaro, nella provincia di Cuneo. In realtà nasce dall’unione di quattro borgate: Maggiore, Ponte, Poggiolo e Valsorda. Ponte è il centro più animato e Poggiolo è famosa per le sue architetture, ma è Maggiore a conservare le attrazioni più affascinanti: i resti del Castello ed delle mura, la torre Porta Rose, sede di una galleria d’arte, il Palazzo Comunale, la Chiesa di Maria Vergine Assunta e la Chiesa di Santa Maria Extra Moenia.
Monforte d’alba
Monforte d’Alba è annoverato tra i borghi italiani più belli e sorge nella Langa del Barolo, nella terra di produzione del celebre vino, in provincia di Cuneo. Bellissimo con il suo anfiteatro all’aperto, il borgo è circondato da vigneti affascinanti che rendono l’atmosfera magica. Da vedere è anche l’Auditorium Horzowski, ma anche la Chiesa dei Disciplinati e l’Oratorio di Santa Elisabetta, in stile barocco e la Chiesa di Santa Maria della Neve.
Ricetto di Candelo
Ricetto di Candelo è un borgo medievale in provincia di Biella, noto per il suo “ricetto”, la struttura di difesa tipica dei borghi medievali di Lombardia e Piemonte. Nel centro del paese si trovano le 200 cellule, delle cantine dedicate alla produzione di vino. Da vedere è anche l’Ecomuseo della Vitivinicoltura, che ripercorre proprio la storia di questa arte che si tramanda da generazioni.